Tonya (I, Tonya)

Scheda caricata in Biopic da - Aprile 15, 2020
Tonya (I, Tonya)

Le Olimpiadi diventano lo sfondo tragico della drammatica parabola di Tonya Harding, interpretata magistralmente da Margot Robbie.

Tonya è la storia vera di Tonya Maxene Harding, campionessa di pattinaggio artistico fino al 1994, quando fu radiata dalla US Figure Skating Association dopo una vicenda grottesca. L’ascesa della Harding dal 1986 al 1991, nonostante qualche problema di salute, fu costante, terminando con la prima esecuzione femminile di un triplo axel ai Campionati Mondiali di Pattinaggio Artistico. In perenne rivalità interna con la pattinatrice Nancy Kerrigan, vide la sua stella affievolirsi nei tre anni successivi, finché nel 1994 non fu al centro di uno scandalo: durante i Campionati Americani di quell’anno, Nancy Kerrigan fu attaccata da un uomo, che si scoprì poi essere stato assoldato dall’ex-marito di Tonya e dalla sua guardia del corpo: l’idea era spezzare una gamba di Nancy, per liberare Tonya dalla concorrenza in previsione delle Olimpiadi Invernali.

Le procurarono tuttavia solo un infortunio transitorio, ottenendo l’effetto opposto di martirizzarla, tanto che durante quest’ultima competizione la Kerrigan riuscì comunque ad arrivare seconda, mentre la Harding si accontentò di un misero quarto posto. Dopo svariate investigazioni e accuse incrociate, si decise che Tonya, pur non mandante dell’attacco, ne fosse al corrente e non avesse mosso un dito per impedirlo. Il risultato delle indagini portò quindi alla fine ignominiosa della sua carriera di pattinatrice.



“Non fatevi ingannare dal ritmo trascinante e l’ironia a palate, il film si svela nell’ultimo terzo come uno struggente ritratto della solitudine di una donna incapace di sfuggire a un destino di mediocrità scritto nei geni. La figura tragica spesso lascia spazio al suo beffardo alter ego grottesco, specie quando Gillespie si fa prendere la mano e nell’ultima parte sembra scimmiottare un commedia nera con dei criminali da due tacche alla Fargo. Il film di Gillespie è anche una delle molte variazioni di questa stagione del cinema americano sullo sport come terreno di battaglia fra talento e applicazione, doti naturali e sacrificio spinto all’ossessione. Tonya è Borg, la Kerrigan è McEnroe, se ci consentite” (Maurizio Donzelli)


 

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